L’agricoltura biologica è una pratica sempre più diffusa negli ultimi decenni, soprattutto per la crescente richiesta del mercato in termini di salute e qualità. Tuttavia per ottenere il bollino europeo per i “prodotti Bio” l’iter è molto rigido e richiede l’applicazione di specifiche norme.
L’agricoltura biologica è regolamentata da una legge europea, Reg. (CE) n° 834/2007, che codifica sia le norme di produzione che di etichettatura. Regole che permettono al consumatore finale di acquistare prodotti Bio in piena sicurezza.
La normativa vigente, sancita dall’Unione Europea, in Italia ha sostituito le leggi del DM 220/95, ed ha inoltre regolamentato l’acquacoltura, come produzione animale di alimenti di origine biologica.
Cosa regola il Reg. (CE) n° 834/2007 sull’agricoltura biologica
L’UE ha deciso di creare una codifica continentale per la produzione dei prodotti Bio al fine di tutelare i consumatori, sempre più attenti a questa nicchia di mercato.
Nello specifico lo scopo di questo regolamento vuole:
- Unificare le normative al fine di garantire una leale concorrenza tra i produttori di diversi paesi
- regolare le etichette, che potranno essere leggibili alla stessa maniera nei paesi UE
- creare un sistema di controlli, dalla produzione alla vendita, per ottenere il marchio Bio
- rendere trasparenti e tracciati i processi di produzione e trasformazione dei prodotti agroalimentari derivanti da questo tipo di agricoltura
Le norme del Reg. (CE) n° 834/2007 per ottenere le certificazioni Bio
Per ottenere il logo europeo “prodotto da agricoltura biologica” il produttore dovrà quindi attenersi a scrupolose norme e controlli, dalla produzione alla vendita.
Le normative regolano:
- produzione
- preparazione
- confezionamento
- trasporto
- commercializzazione
Uno dei requisiti principali è l’assoluto divieto di utilizzare OGM, organismi geneticamente modificati, pena la revoca del bollino Bio. Ogni passaggio produttivo ha una lunga filiera di controlli che vieta sempre di utilizzare prodotti chimici – sono tuttavia ammessi in piccola parte prodotti di provenienza naturale nelle fasi di produzione, trasformazione e stoccaggio. L’elenco delle sostanze ammesse è inserito all’interno del regolamento e sono ammissibili per i seguenti scopi:
- fertilizzare il terreno
- difendere le colture
- migliorare la trasformazione dei prodotti alimentati elaborati
Parametri per ottenere il logo europeo “Prodotto da agricoltura biologica”
La produzione di prodotti a marchio Bio richiede rigidi parametri per tutelare la filiera. Il marchio tuttavia non si riferisce al prodotto finito, come erroneamente si pensa, ma in realtà regola la filiera produzione.
Tra i parametri più importanti è opportuno citare:
- Scelta di specie resistenti alle caratteristiche del clima locale, preferibilmente legate a piante autoctone
- Rotazione delle colture, ossia non coltivare la stessa specie di piante nello stesso terreno per colture consecutive al fine di ridurre il rischio di insorgenza di organismi patogeni (animali o vegetali)
- Consociazione, ossia coltivare piante diverse vicine tra loro, seguendo uno schema di combinazioni di specie favorevoli tra loro
- Lotta biologica, ossia l’introduzione di insetti utili a contrastare i parassiti dannosi per le colture
- Delimitare l’area della coltura bio con alberi e siepi al fine di evitare l’insediarsi di parassiti e l’attacco di predatori, oltre che prevenire fattori di rischio ambientali
La delimitazione, inoltre, può aiutare a prevenire eventuali getti di pesticidi provenienti da campi agricoli vicini che utilizzano attrezzature agricole inefficienti.