La gestione e lo smaltimento dei rifiuti, anche per quanto concerne quelli agricoli, è tutelato e codificato dalla legge. Nello specifico a regolare la gestione dei rifiuti agricoli nel Codice civile italiano è il DL 152/06, categoria D, classe “02 – Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquicoltura, caccia e pesca”.
Il codice indica tre categorie di rifiuti:
- Non pericolosi
- Pericolosi
- Non rifiuti
Nei rifiuti non pericolosi vengono indicati:
- scarti vegetali in genere non destinati al reimpiego nelle normali pratiche agricole
- fanghi di sedimentazione ed effluenti di allevamento non impiegati ai fini agronomici
- pneumatici usati
- contenitori di fitofarmaci bonificati
- materie plastiche (nylon di pacciamatura, tubi in PVC per irrigazione, manichette, teloni serre, ecc.)
- imballaggi di carta, cartone, plastica, legno e metallo
Nei rifiuti pericolosi sono citati:
- fitofarmaci non più utilizzabili
- contenitori di fitofarmaci non bonificati
- farmaci ad uso zootecnico scaduti o inutilizzabili
- oli esauriti da motori, freni, trasmissioni idrauliche
- batterie esauste
- veicoli e macchine da rottamare
L’articolo 185, comma 1 invece esclude le seguenti categorie di prodotti, non considerate rifiuti:
- le materie fecali, paglia, sfalci, potature poiché riutilizzabili in agricoltura
- i sottoprodotti di origine animale esclusi quelli destinati all’incenerimento, allo smaltimento in discarica o impiegabili in un impianto di produzione di biogas o di compostaggio
- le carcasse di animali morti per cause diverse dalla macellazione
Smaltire i rifiuti in maniera idonea è indispensabile per tutelare l’ambiente e le persone. Coloro che non smaltiranno questi materiali, soprattutto i rifiuti pericolosi, sono passibili di pesanti ammende, e in alcuni casi anche di reclusione.
Obblighi per lo smaltimento dei rifiuti agricoli speciali non pericolosi
La legge italiana prevede le seguenti disposizioni per quanto concerne i rifiuti speciali non pericolosi:
- deposito temporaneo: rifiuti raggruppati in un luogo o deposito che non ne consenta la dispersione nel suolo e nelle acque e/o danni a cose e persone. Devono essere raggruppati, inoltre, in maniera omogenea.
- Raccolti ed avviati con cadenza con cadenza almeno trimestrale o quando raggiungono la quantità di almeno 20 metri cubi.
Questi elementi devono essere smaltiti o dal servizio pubblico o da enti privati autorizzati. L’imprenditore agricolo, inoltre, deve rispettare gli obblighi di comunicazione e registrazione dei propri rifiuti.
Obblighi per i rifiuti agricoli pericolosi
La legge, inoltre, codifica anche i rifiuti speciali pericolosi seguendo questi dettami:
- Raccolta bimestrale a prescindere dal quantitativo di rifiuti
- Raccolta e consegna al raggiungimento dei 10 metri cubi
- Il deposito temporaneo non può superare un anno
Anche per questi elementi lo smaltimento deve essere effettuato da enti pubblici e privati autorizzati. L’imprenditore agricolo, inoltre, deve rispettare gli obblighi di comunicazione e registrazione dei propri rifiuti.
Smaltire sfalci e potature
In agricoltura la pratica corretta per smaltire i residui di potatura è quelli di trinciare, mediante macchinari di trinciasarmenti. La legge vieta la pratica di incendiare questo tipo di rifiuti, poiché la dispersione in aria di fumo e residui potenzialmente tossici rischiano di minare la salute e compromettere l’ambiente.
Sanzioni per lo scorretto smaltimento dei rifiuti
Coloro che non rispetteranno le norme per il regolare smaltimento dei rifiuti, pericolosi e non, incorre in sanzioni pecuniarie, e in casi gravi anche alla reclusione.
Il Codice civile italiano riconosce i seguenti reati:
- Abbandono dei rifiuti: multe da 105 a 620 euro
- Attività di gestione dei rifiuti non autorizzata: dai due mesi all’anno di reclusione e multa da 2600 euro a 26000 euro per rifiuti pericolosi. Dai tre mesi ai due anni di reclusione e multa da 2600 euro a 26000 euro per i rifiuti pericolosi
- Violazione per obblighi di comunicazione: multe da 2600 euro a 15500 euro
- Violazione degli obblighi di tenuta dei registri obbligatori: multe da 2600 a 15500 euro
- Violazione degli obblighi di tenuta dei formulari: multe da 1900 euro a 9300 euro.