In agricoltura, così come per gli atomizzatori, anche i gruppi diserbanti sono fondamentali per tutelare i terreni di coltura dalla presenza di parassiti dannosi per il terreno. Questi strumenti permettono, grazie alla combinazione di acqua e agrofarmaci, di estirpare parassiti, vegetali e animali, dalle colture.
Questo gruppo di strumenti rientra nella categoria delle irroratrici da polverizzazione meccaniche per pressione, o comunemente dette classiche. Questa dicitura è attribuita a tutte quelle macchine per irrorazione che sfruttano una pompa per distribuire il prodotto di acqua e fitofarmaco.
Inoltre il diserbo comprende tutte le operazioni che vengono svolte attraverso l’uso di polverizzatori su colture a pieno campo, quali:
- cereali
- pomodori
- ortaggi
Una categoria a parte dei polverizzatori trainati e portati sono quelli dotati di manica d’aria, dove gli apparati ventilatori, consentono, così come per gli atomizzatori, di ottenere una nebulizzazione più omogenea ed efficace dei prodotti fitosanitari sui campi. In tal caso il getto della ventola ne consente una spinta parallela con dimensioni più uniformi delle goccioline.
La natura del getto permette una fuoriuscita dell’agrofarmaco veloce attraverso gli ugelli, ma con gocce con diametri molto variabili tra loro. I diametri delle particelle liquide, infatti, presenta in prevalenza un diametro tra i 300 e i 600 μm ma possono essere rinvenute gocce molto più grandi o molto più piccole.
Questa variante di dimensione può dipendere da:
- Pressione
- Dal tipo di ugello adoperato
- tipo di miscela
- Tipo di prodotto chimico utilizzato
Le categorie di gruppi di diserbo in commercio
In commercio esistono due grandi categorie di prodotto:
- Gruppi di diserbo portati (da agganciare ai tre punti del sollevatore)
- Gruppi di diserbo trainati (o carrellati)
I gruppi di diserbo portati hanno un attacco al trattore a tre punti e sono costituiti da una cisterna, da una pompa a bassa pressione, da una barra diserbante di tipo meccanico o idraulico ed eventuale attacco per lancia per la pulizia del polverizzatore al termine dei lavori. Generalmente le capacità di questi polverizzatori varia dai 400 litri sino ai 1800 litri.
I gruppi di diserbo trainati, invece, generalmente presentano dimensioni più grandi rispetto ai portati e sono agganciati alle trattrici agricole attraverso dei ganci, occhioni o timoni snodati di vario tipo. Infatti questo strumento presenta un carrello gommato che supporta il serbatoio e la relativa barra diserbante.
Com’è composto un gruppo di diserbo
Tutti i polverizzatori sono così composti:
- telaio
- pompa
- serbatoio
- distributori o comandi
- barre
I telai sono solitamente in acciaio zincato a caldo. Talune aziende li realizzano in vernice a polveri.
Serbatoi
I serbatoi sono realizzati in polietilene e sono costituiti da un serbatoio principale e da due serbatoi indipendenti, dei quali uno serve per la pulizia dell’operatore e l’altro per il lavaggio del circuito.
Hanno una capacità compresa tra i 200 e 1500 litri per le versioni portate, mentre per le versioni trainate hanno una capacità compresa tra i 1000 e i 3000.
Pompe
Le pompe utilizzate sono a membrana a bassa pressione, le cui parti a contatto col liquido sono in poliammide o alluminio plastificato. La pressione massima di esercizio di queste pompe non supera i 20 bar.
Distributori o comandi
I distributori, o comandi, possono essere di vario genere e si distinguono in:
- manuali
- elettrici
- computer
I comandi manuali possono essere a tre, quattro o sei vie; generalmente vengono adoperati con le barre meccaniche o con le barre idrauliche fino a 15 metri.
Esistono, inoltre, comandi manuali proporzionali che consentono di distribuire la stessa quantità di litri per ettaro all’apertura e alla chiusura di una o più sezioni della barra, purché la velocità della trattrice sia costante.
I comandi elettrici possono essere a tre, quattro, cinque o sei vie e si distinguono per l’accensione on/off delle singole sezioni, e in volumetrici. Questi ultimi permettono di distribuire la stessa quantità di litri per ettaro all’apertura e chiusura di una o più sezioni della barra, purché la velocità della trattrice sia costante.
Argomento a parte è il computer, il quale consente di distribuire la stessa quantità di litri per ettaro al variare della velocità, della pressione e dell’apertura e chiusura di una o più sezioni delle barre.
Barre
Le barre sono la parte essenziale dei polverizzatori. Esse si distinguono in:
- manuali
- idrauliche
Le barre manuali vengono da noi prodotte dalla larghezza di 6 metri fino a 12 metri, e sono costituite da una struttura in acciaio zincato, da tubi in acciaio inox e da getti in plastica.
I getti possono essere di vario genere; i più usati sono:
- uniget
- triget
Le barre idrauliche vengono realizzate in acciaio zincato a caldo, sono munite di tubi in acciaio inox e dei rispetti getti e hanno dimensioni che variano dai 12 fino ai 24 metri.
Sul mercato esistono diversi modelli di barre che si possono così raggruppare:
- chiusura a croce
- chiusura a “U”
- chiusura laterale
- chiusura a libro
Le barre idrauliche con chiusura a croce hanno una larghezza di lavoro compresa tra i 12 e i 15 metri e sono perlopiù abbinate a polverizzatore portati.
Al contrario, quelle con chiusura laterale, che hanno larghezze di lavoro eccedenti i 18 metri sono utilizzate prevalentemente sui polverizzatori trainati.
Qual è l’abbinamento consigliato delle barre
In maniera indicativa, la scelta ideale del polverizzatore potrebbe seguire lo schema sottostante:
- con polverizzatori portati da 400 a 600 litri: barre da 6 a 12 metri
- con polverizzatori portati da 600 a 1200 litri: barre da 10 a 15 metri
- con polverizzatori portati da 800 a 1200 litri: barre da 12 a 18 metri
- con polverizzatori portati da 1200 a 1800 litri: barre fino a 27 metri
- con polverizzatori trainati da 1000 a 1500 litri: barre da 12 a 15 metri
- con polverizzatori trainati da 20 a 40 quintali: barre fino a 27 metri
Allestimento dei polverizzatori
I polverizzatori sono attrezzature altamente personalizzabili a seconda del tipo di colture, di estensione delle colture, del tipo di trattrice (munita di guida parallela, isobus). Infatti la distribuzione del prodotto fitosanitario potrebbe avvenire attraverso l’uso di comandi manuali, volumetrici-manuali, volumetrici-elettrici, elettrici on/off e computer.
A questi si possono aggiungere innumerevoli accessori quali:
- tipo di ugello
- ammortizzatori barra
- correttori idraulici
- sollevatori idraulici
- manica d’aria
- computer con ricevitore GPS
- tracciafile
- contalitri di riempimento
- pompa auto addescante
- impianti elettroidraulici
- getti seletron
Un corretto trattamento antiparassitario dipende dall’omogeneità dello spruzzo e dalla stabilità di erogazione. Quest’ultimo fattore è importantissimo in quanto una barra non perfettamente parallela al terreno può essere causa di:
- deriva
- sovradosaggio di prodotti fitosanitari
- zone non irrorate in maniera sufficiente
Altri fattori che influiscono al corretto trattamento fitosanitario derivano da:
- altezza barra rispetto al suolo
- velocità di esecuzione del lavoro (deve essere costante)
- portata ugelli
- corretta velocità in rapporto agli ugelli usati
- sistema di agitazione (miscelazione dei prodotti fitosanitari)
- filtri (funzione di blocco per particelle che possono occludere o modificare la quantità di prodotto erogato per ettaro)
A questi fattori si aggiungono elementi inerenti alla salvaguardia dell’ambiente e dell’operatore.
MIGLIOR PERIODO DISERBO
Nel settore agroalimentare l’attività di diserbo è vitale per tutelare le colture da parassiti, infestanti e ed erbacce che minano i raccolti, ed è per questo che è importante capire qual è il periodo migliore per effettuare questa procedura.
In linea generale, ma non è una regola fissa, il periodo migliore per utilizzare atomizzatori e barre di irrorazione è a partire dalla primavera. Questo perché gran parte degli agenti fitosanitari agisce al meglio con una temperatura tra i 10 e i 25 gradi.
Tuttavia, la risposta corretta al miglior periodo per effettuare operazioni diserbanti è: quando occorre. Può apparire una risposta banale, tuttavia le attività e le colture sono diverse e si svolgono in diversi periodi dell’anno.
Ad esempio, gli ortaggi vengono coltivati durante tutto l’anno, necessitando di un intervento diserbante costante al fine di tutelare il prodotto agroalimentare.
Tuttavia, a seconda dei diversi periodi, le attività con atomizzatori e barre irroratrici sono sempre effettuate dall’imprenditore agricolo. Questo perché molti agenti patogeni, soprattutto animali, tendono a formarsi dopo piogge e periodi di elevata umidità. L’umidità, infatti, tende a favorire la creazione di erba e larve di insetti.
L’erba, per nutrirsi, rischia di privare gli alberi da frutto di acqua e nutrienti dal terreno. Gli insetti, anche loro nell’attività di sfamarsi, rischiano di attaccare i frutti sull’albero, portando potenziali malattie e danni al prodotto.
Qual è il periodo migliore per le attività di diserbo?
Il diserbo può avvenire in due fasi distinte:
- Pre-emergenza
- Post-emergenza
L’attività di pre-emergenza, che spesso coincide con la pre-semina, è operazione atta a disinfestare di terreni di coltura da erbe che nascendo potrebbero creare danni alla futura pianta da frutto. Un trattamento preventivo favorisce l’eliminazione di erba concorrente e riduce il rischio da attacchi di insetto.
I trattamenti post emergenza, invece, vanno eseguiti quando le erbacce o i rischi animali, sono già presenti nel terreno. In generale, questi trattamenti vengono effettuati dopo la semina in periodi particolarmente piovosi e/o umidi, soprattutto per difendere le piante da frutta dagli insetti.
Se l’attività di pre-emergenza è facilmente programmabile, quella post-emergenza può essere prevista tenendosi aggiornati sulle condizioni climatiche, tuttavia piogge improvvise impongono di mantenere il livello di attenzione molto alto al fine di non disperdere una parte dell’investimento.
Inoltre, la conoscenza del ciclo fenologico dei prodotti agroalimentari aiuta a studiare le migliori attività per preservare le proprie colture.
In linea generale, si può seguire il seguente schema per orientarsi sul quando fare diserbo:
- Frutta: da febbraio ad agosto
- Ortaggi: tutto l’anno a seconda del prodotto piantato
- Cereali: da marzo a maggio (i trattamenti erbicidi pre e post trapianto vengono effettuati generalmente a febbraio)
TIPOLOGIE UGELLO
Le macchine agricole per irrorazione, che siano atomizzatori o gruppi di diserbo, devono la riuscita dell’attività di distribuzione dei fitofarmaci a una piccola, ma vitale, componente: l’ugello.
L’ugello è il terminale sulla macchina che distribuisce l’agrofarmaco e trasforma l’energia che possiede il fluido in energia cinetica. Gli ugelli, se ben calibrati permettono di ridurre al minimo la deriva, ossia la soluzione fitosanitaria che non colpisce il bersaglio.
Ben calibrarli, dunque, permettere sia di ridurre le spese economiche che i potenziali rischi per l’ambiente e per le persone.
Qual è l’ugello giusto per le vostre macchine agricole?
L’ugello, come ogni componente nella produzione agricola, richiede della giusta scelta al fine di ottenere il risultato sperato da parte dell’imprenditore agricolo.
La sua funzione di creare gocce di soluzione acqua/agrofarmaco deriva dal suo meccanismo di produzione delle goccioline da distribuire sulle piante al fine di effettuare il trattamento.
La scelta dell’ugello dipende dal tipo di applicazione che l’imprenditore agricolo intende fare. Infatti, per le colture a pieno campo esistono una grande varietà di ugelli che possono essere adoperati a seconda dei tipi di trattamenti:
- erbicidi
- fungicidi
- insetticidi
Per ognuna di queste categorie esistono ulteriori variabili che intercorrono quando vengono effettuati trattamenti per contatto o trattamenti sistemici.
Questo discorso vale anche per la scelta degli ugelli da utilizzare sugli atomizzatori.
Gli ugelli presenti in commercio
In commercio esistono diversi tipi di ugelli, in base al meccanismo, ma generalmente vengono indicate quattro macro categorie:
- ugelli a polverizzazione per pressione o idraulica
- diffusori a polverizzazione pneumatica
- ugelli rotativi (polverizzazione centrifuga)
- nebulizzatori o fogger (polverizzazione termica)
L’ugello a polverizzazione idraulica trasforma il liquido in spray grazie al passaggio della soluzione attraverso punta di spruzzo. Si suddivide inoltre in: corpo filettato, filtro, punta di spruzzo e ghiera di bloccaggio.
Il suo funzionamento è semplice: maggiore sarà la pressione, minore sarà l’orifizio di uscita, più sottili saranno le gocce distribuite.
In commercio se ne trovano diverse categorie di questi ugelli:
- a fessura
- a turbolenza
- a specchio
- a cono pieno
La scelta di questi ugelli varia in base al tipo di coltura, alla quantità di litri per ettaro da distribuire, alla velocità della macchina trattrice, al tipo di pressione e al tipo di trattamento.
Ai fini della distribuzione del prodotto per ettaro forniremo delle formule matematiche, di facile comprensione, per comprendere meglio la scelta dell’ugello giusto per le proprie esigenze.
Per calcolare la formula dei gruppi diserbanti è opportuno seguire i passaggi sottostanti.
Se vogliamo ottenere i litri per ettaro che il polverizzatore distribuisce ad una determinata pressione, ad una determinata velocità, e con un determinato tipo di ugello dobbiamo utilizzare la seguente formula:
Litri per ettaro (lt/ha) = 60000*lt/min (per ugello) il tutto diviso per chilometri orari(km/h) e per distanza (L) in centimetri, tra un ugello e l’altro.
Esempio:
60000= numero fisso
1,82= lt/m ugello AITTJ60 a 4 bar (ugello TEEJET antideriva)
5 km/h= velocità della trattrice
50 cm= L (distanza tra un ugello e l’altro)
60000 *1,82/ 5*50= 436,80 lt/ha
Se al contrario intendiamo calcolare i litri al minuto di ogni singolo ugello la formula matematica da adoperare sarà la seguente:
Lt/ha*Km/h*L
_____________ = 500*5*50/60000= 2,08
60000
Dati rilevati con altezza della barra da terra di 50 centimetri.
I diffusori a polverizzazione pneumatica lo spray viene generato dallo scontro tra il fluido trasmesso e una corrente d’aria ad alta velocità prodotta da un ventilatore. Maggiore sarà la velocità dell’aria, più fini saranno le gocce.
Gli ugelli rotativi sono composti da un da un disco rotante dentellato che ruota grazie a un motorino mentre il liquido viene convogliato a bassa pressione verso il centro del disco. La dentellatura del disco contribuisce alla creazione, infine, delle gocce. La finezza è derivata dalla velocità del disco: maggiore velocità crea gocce più piccole.
Nei Nebulizzatori, o fogger, la miscela viene polverizzata mediante la corrente di gas caldi che sono prodotti dalla combustione di un piccolo motore.