Norme sui prodotti fitosanitari

Nell’agricoltura, soprattutto in quella moderna, l’utilizzo dei prodotti fitosanitari è diventato fondamentale per tutelare le colture, ma il loro utilizzo è vincolato da norme e sanzioni. Infatti sia lo stato italiano che l’Unione Europea hanno imposto disciplinari ferrei e salate multe al fine di tutelare l’ambiente e la salute dei lavoratori.

Infatti gli agrofarmaci, per quanto importanti per il settore agroalimentare, se utilizzati in maniera impropria e negligente possono causare danni ad ambiente e persone. Questo deriva dalla natura chimica dei farmaci per le colture agrarie.

Infatti, in maniera preliminare, ogni azienda, agricola e non, è tenuta a rispettare il DL 81/08 che codifica la sicurezza sul lavoro e le relative norme anti infortunio.

L’utilizzo e l’esposizione ai fitofarmaci, inoltre, determina ulteriori normative al fine di tutelare l’utilizzatore di macchinari di irrorazione (che siano atomizzatori o gruppi di diserbo). 

Le disposizioni del DL 81/08

Il decreto legislativo 81/08, regola nel suo articolo 21 le imprese familiari, coltivatori e soci di società semplici operanti nel settore agricolo. Il decreto prevede obblighi a carico di:

  • Datore di lavoro
  • Lavori

In prima istanza vengono definiti i dispositivi individuali di protezione: quelli indossati unicamente da un lavoratore per la propria tutela. Questi strumenti sono fondamentali per tutti coloro che irrorano fitofarmaci per preservarli dal rischio di patologie legate all’inalazione o l’ingestione di sostanze chimiche.

I principali DPI sono: 

  • Tute
  • Guanti
  • Stivali
  • Casco 
  • Maschere
  • Filtri
  • Occhiali
  • Cappucci e/o copricapi

Inoltre, il decreto legislativo prevede anche strumenti di tutela collettivi quali la cabina della trattrice pressurizzata (che però non esclude l’utilizzo dei DPI).

Un datore di lavoro che non fornisce DPI rischia dai due ai quattro mesi di reclusioni e multe da 1.644,00 a 6.576,00 euro. Invece, per quanto concerne i lavoratori, coloro che non utilizzano correttamente i DPI rischiano un mese di reclusione e multe da 219,20 a 657,60 euro. 

Norme per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e rischio chimico

Il DL 81/08, art. 21, terza categoria, tutela anche i lavoratori dal rischio chimico, e di conseguenza chi utilizza agrofarmaci. Il datore di lavoro deve fornire una formazione sull’utilizzo dei DP a rischio chimico attraverso un corso teorico e un addestramento, entrambi forniti da personale qualificato.

Il datore di lavoro inadempiente rischia:

  • Per la mancata informativa sui rischi l’arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.096,00 a 5260,80 euro.
  • Non fornisca adeguata formazione teorica l’arresto dai due ai quattro mesi o ammenda da 1.096,00 a 5260,80 euro.
  • Non fornisca adeguato addestramento l’arresto dai due ai quattro mesi o ammenda da 2740,00 a 7014,40 euro.

Norme per la conservazione dei prodotti fitosanitari

Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari è codificata dal Decreto Legislativo del 14 agosto 2012 n.150. Questo DL regola soprattutto lo stoccaggio degli agrofarmaci in maniera da tutelare ambiente e lavoratori.

La conservazione di questi componenti chimici deve avvenire in un luogo adibito esclusivamente alla conservazione degli agrofarmaci. Inoltre questa area deve avere un accesso limitato, e chi vi accede deve essere provvisto di DPI e necessarie certificazioni per le manipolazioni di queste sostanze.

Il deposito deve essere inserito in una di queste tipologie:

  • locale apposito e specifico
  • struttura in muratura stabile
  • stanza indipendente 
  • container specifico
  • area specifica all’interno di un magazzino realizzata con delimitazione da pareti o rete metallica
  • armadio apposito (per piccole quantità)

Indipendente dal locale designato per lo stoccaggio, i seguenti requisiti devono essere rispettati:

  • porta da mantenere chiusa mediante appositi dispositivi di sicurezza
  • locale sprovvisto di bruciatori, caldaie e fonti di calore con un sicuro impianto elettrico
  • segnaletica di sicurezza affissa su porte e muri
  • numeri di emergenza affissi nelle vicinanze degli ingressi

La normativa inoltre consente di depositare in questi locali altri tipi di prodotto, tra cui:

  • concimi utilizzati in miscela con i fitofarmaci 
  • Contenitori vuoti e farmaci scaduti, esclusivamente per via temporanea e solo in zone separate dagli altri prodotti
  • prodotti e attrezzi correlati all’utilizzo dell’agrofarmaco

Il deposito inoltre deve presentare:

  • finestre e/o feritoie per il ricambio dell’aria
  • impedire l’accesso ad animali
  • luogo asciutto e con clima interno stabile
  • avere sistemi di contenimento in caso di sversamenti
  • scaffali in materiale non assorbente e senza angoli taglienti

Inoltre è fatto divieto di accesso al personale non autorizzato, fumare all’interno o nei pressi dello stoccaggio e conservare cibo o mangimi nei locali di deposito.

I prodotti devono essere conservati nella seguente maniera:

  • nella confezione originale e con le etichette integre e leggibili
  • tutelare le confezioni in carta da spigoli e oggetti contundenti
  • verificare lo stato delle confezioni prima di manipolarle
  • posizionare i liquidi in basso e le polveri in alto
  • posizionare nei ripiani più bassi i prodotti più pericolosi e pesanti

Le stime parlano del 24% dei magazzini non a norma in Italia, dove le sanzioni per i trasgressori sono fissate tra i 500 e i 1000 euro di ammenda.

Condividi