Gli insetticidi a base di piretro sono tossici per l’uomo?

Il piretro ed i piretroidi hanno scarsa tossicità nell’uomo.

L’esposizione a questi composti determina in genere solo un effetto irritante a carico di mucose oculari, prime vie aeree e tratto digerente.

Solo per grandi quantità è possibile anche una tossicità a livello neurologico e polmonare (anche per la presenza di propellenti e additivi).

Le piretrine sono composti ad azione insetticida estratti dai fiori del Chrysanthemum cinerariaefolium (è una pianta perenne che ricorda la margherita dalle quale differisce per le sue foglie profondamente incise, vellutate, di colore grigiastro, quasi tutte situate alla base del fusto e per il profumo inconfondibile).

I piretroidi sono analoghi sintetici di questi composti di origine naturale.

Le piretrine ed i piretroidi sono commercializzate sotto forma di polveri, soluzioni, tavolette spirali a lenta combustione e spray. In questo ultimo tipo di prodotti possono essere presenti solventi tossicologicamente più pericolosi degli stessi principi attivi.

I composti sintetici si possono dividere a loro volta in due gruppi: tutti quelli che non contengono un gruppo CN (es. permetrina); tutti quelli che contengono gruppo CN (es. cipermetrina, deltametrina, fenvalerate).

Per i piretroidi che contengono un gruppo CN sono stati descritti episodi di tossicità sistemica caratterizzati da parestesie (secondarie al blocco dei canali del sodio), nausea, vomito, fascicolazioni, alterazioni dello stato mentale, coma, convulsioni, edema polmonare.

Il meccanismo di azione di questi composti deriva dalla loro capacità di inattivare i canali del sodio, bloccandoli in uno stato di apertura.

Per quanto riguarda i composti di origine naturale, non sono descritti casi di intossicazione sistemica. Questi composti, tuttavia, in caso d’ingestione possono provocare nausea, vomito, diarrea.

Inoltre, i composti di origine naturale sono sensibilizzanti e possono dare gravi fenomeni di allergia.

Condividi